Dalla terra alla pentola – "A terra", Gambassi Terme
13 Ottobre 2015

Se avete voglia di un buon piatto di pasta andate a comprarne mezzo chilo da Luca Pedrini, a Gambassi Terme. Luca è un pastaio che è anche mugnaio e agricoltore. Luca è l’anima di “A terra”, un negozio interamente dedicato al mangiar sano, dove troverete, oltre a tanti prodotti bio, la sua pasta – la “San Cristoforo” - che secondo noi è la più buona del mondo. Luca Pedrini coltiva il grano nella sua azienda, lo raccoglie e lo lavora fino a trasformarlo nel prodotto finale. Lo lavora a lungo, dovremmo dire in realtà, perché ciò che in un pastificio industriale avviene in tre ore, nel pastificio di Luca si fa in tre giorni, e questo tempo garantisce che la bontà della semola resti intatta fino al vostro piatto. “A terra” è un negozio-laboratorio dedicato a chi ama il cibo buono che nutre davvero, è incastonato nel centro storico del paese e ci si respira la passione di un’intera famiglia, perché per la famiglia Pedrini il verbo “coltivare” ha più valore che per altre persone. I Pedrini, fautori delle colture biodinamiche fin dagli anni ’70, hanno lavorato con spirito pionieristico in nome della genuinità dei prodotti, escludendo dal loro ragionamento le logiche di mercato che contemplano la quantità a scapito della qualità. Franco e Augusta, padre e madre di Luca e fondatori dell’Azienda Agricola San Cristoforo, sono stati tra i primi in Italia ad interessarsi al “Senatore Cappelli”, frumento di cui oggi si fa un gran parlare, e negli anni, aiutati dai figli, hanno continuato a perseguire l’obiettivo di produrre cibi sani.

Oggi Luca ha all’attivo due linee di pasta: la “San Cristoforo”, che trovate in negozio e “A terra”,  quella dedicata ai ristoranti. I suoi pici secondo noi sono impeccabili – è raro trovarne di ben fatti, ve ne sarete accorti – e attendiamo con trepidazione che porti a termine il progetto sulle tagliatelle. È un progetto di cui sappiamo poco e non vi riveliamo nulla, anzi, glissiamo rimanendo in tema e, per farvi venire ancora più fame, chiudiamo citando il libro “Ali di sabbia” di Valerio Aiolli, in cui è dipinta con delicatezza una bella scena casalinga che parla proprio di tagliatelle.

“Alle pareti della grande cucina stanno appese decine di pentole di rame. D’inverno, quando il camino è acceso, le pentole riflettono e allo stesso tempo assorbono la luce della fiamma. Ora, d’estate, contribuiscono a mantenere fresca la cucina. Milena, la cuoca che la domenica svolge anche la funzione di domestica, smette di guardarle, appoggia il mattarello sul tavolo e afferra il coltello a punta quadra col manico di legno scuro. Si ferma un istante per concentrarsi: le tagliatelle devono venire dritte. Il signor barone la prende in giro, quando le tagliatelle non vengono dritte. Le mangia, certo, ma la prende in giro. E dopo, in cucina, la signora baronessa le fa la ramanzina: “Dove ce l’hai la testa, Milena? Tanti anni e non sai come si fanno le tagliatelle”. […] “Milena ripone il coltello a punta quadra nel cassetto sotto il tavolo di marmo e si impolvera le mani di farina. “Dritte”dice ad alta voce, e sbattendo i palmi l’uno contro l’altro cosparge le tagliatelle di un sottile velo bianco. Sorride. Dritte come sempre, pensa.”

Visitate www.aterra.it e conoscerete il prezioso lavoro di Franco, Augusta, Luca, Davide e Andrea Pedrini, i bio imprenditori dell’ Azienda Agricola San Cristoforo

Visitate www.valerioaiolli.it e conoscerete i libri di uno scrittore assai versatile che fa con le parole ciò che un pittore fa coi colori e usa l’ironia come uno schermidore usa il fioretto.

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aiolli