Ora mi
faccio un bel giro in bici sul divano. Apro il libro di EMILIANO GUCCI e parto
con lui all’avventura.
Subito, fin dalla prima pagina, la città comincia a spingerci fuori dal suo caos furibondo - via, sciò! – e ci ritroviamo in quella campagna che sembra tanto lontana ma che, a darci sotto con i pedali, diventa più vicina di quel che si pensa.
Andando a zonzo verso il Montalbano e poi nel Chianti, ho incontrato produttori di vino che hanno la stoffa del pioniere e campioni di ciclismo col profilo da eroe, ho rinverdito la mia toscanità e la mia toscanitudine. Ho pensato piano e ricordato forte. Ho conosciuto aneddoti che non conoscevo e ho anche saputo da cosa nascono certi nostri modi di dire. Ho sentito profumi inebrianti scordando la pena e la fatica di stare alla ruota di questo GUCCI che, per essere uno scrittore, pedala parecchio forte: io stramazzerei volentieri sul ciglio della strada, mentre lui trova persino il fiato per fare dell’ironia con quella sua bella scrittura affilata e decisa.
Adesso però basta, mi fermo qualche minuto. Smonto dal divano e faccio una sosta perché tra un po’ arriveranno le pagine con l’intervista a Bitossi e voglio farmi trovare fresca e ritemprata. Ho deciso di rimettermi in sesto con una torta della nonna, una monoporzione tutta per me, che così tonda e dorata sembra proprio il premio adatto per gratificare la mia bella impresa da ciclista. Affondo la forchetta nella pasta frolla e trovo lo strato di crema pasticcera che è poesia; poi sgranocchio tutte le mandorle perché, si sa, ci vuole sempre un po’ di frutta secca, dopo tutto questo scorrazzare in bicicletta.
SUI PEDALI TRA I FILARI Da Prato al Chianti e ritorno – EMILIANO GUCCI (EDITORI LATERZA)