Quante porte aprono queste foto! Talmente tante che ciascuno potrebbe vedere raccontata la propria storia. Anzi no, non raccontata, suggerita. E siccome un suggerimento può avere più forza di un proclama, forse questa didascalia dovrebbe tacere per non intralciare le immagini. O forse dovrebbe spingersi avanti a suon di punti interrogativi. Di che sostanza è fatta l’attesa? E il vuoto di un’assenza? E in quanto tempo evaporano le nostre tracce? E in quanti modi si può andare via? Per quali motivi? Con quali gesti? Con quali parole? Che suono avrà l’ultimo atto? Do you sleep on the bed where my body used to lay? Rispondetevi guardando nelle ombre.